Rientro dalle ferie e stress - Fiscando

Rientro dalle ferie e stress

Problema: il rientro dalle ferie è un momento di transizione che può portare alcune persone a sentimenti di stress. Questo può essere causato da diversi fattori come il cambiamento della routine, l’aumento delle responsabilità e la necessità di affrontare le sfide quotidiane dopo un periodo di pausa. 

Soluzione: lo stress non è univoco, si differenzia in eustress e distress. Rappresentano due sfumature differenti dello stress che può manifestarsi in ambiente aziendale. Eustress è positivo, stimolante e motivante mentre il distress è negativo e può essere dannoso per la salute. E’ importante saperli riconoscere e saper gestire il distress quanto incentivare l’eustress al fine di creare un ambiente positivo ed efficiente, con un clima aziendale ottimale ove chiunque, dal dipendente al manager possa sentirsi a proprio agio. Ciò è particolarmente importante nel delicato periodo di rientro dalle vacanze in quanto sia la mente che il corpo fisico risentono di cambiamenti di ritmi, di clima, di abitudini che rendono le persone particolarmente sensibili.

Fattori di stress

I fattori di stress da rientro delle ferie possono variare da persona a persona, ma alcune delle cause più comuni di stress al rientro delle vacanze sono: 

  1. Cambiamento della routine: dopo un periodo più o meno lungo di ferie, rientrare alla propria routine richiede adattamento ai nuovi ritmi ed orari
  2. Carico di lavoro accumulato: rientrare dalle ferie e trovare un carico di lavoro accumulato genera ansia e stress
  3. Scadenze e pressioni: lo stress è causato dalla necessità di affrontare subito compiti urgenti ed importanti dopo un periodo di ferie in cui vi era deresponsabilizzazione. 
  4. Perdita della sensazione di relax: la perdita di relax e distensione viene risentita anche a livello del corpo soprattutto in quei soggetti tendenti alla somatizzazione.
  5. Fatica emotiva: viene avvertita soprattutto se sono state lasciate questioni personali irrisolte o problematiche prima delle ferie, rientrare in queste condizioni potrebbe portare a senso di preoccupazione e stress
  6. Mancanza di motivazione: dopo un periodo di riposo soddisfacente potrebbe giungere mancanza di motivazione al rientro delle ferie, soprattutto se non si è soddisfatti della propria situazione personale. 

Principali sintomi di distress

Conoscere i sintomi lavorativi di stress propri ed altrui è fondamentale sia per rilevare la situazione di clima aziendale negativo che per porvi rimedio. I principali sintomi di disstress lavorativo sono:

  1. Diminuzione della performance: minore produttività, minore precisione e minore qualità del lavoro rispetto agli standard pre-ferie. 
  2. Difficoltà a concentrarsi: può essere richiesta molta fatica nel completare compiti complessi, la distrazione aumenta con conseguente aumento degli errori.
  3. Mancanza di motivazione: attività che in passato erano stimolanti potrebbero non suscitare più entusiasmo
  4. Assenze e ritardi: forte indicazione di disagio che influisce sulla volontà di affrontare la routine lavorativa.
  5. Procrastinazione: si tende a rimandare o evitare i compiti, in particolar modo quelli che comportano un qualsivoglia sforzo emotivo.
  6. Irritabilità: si reagisce in modo eccessivo a situazioni che normalmente sarebbero state affrontate serenamente (es. telefonate da parte dei clienti).
  7. Sintomi fisici: mal di testa, affaticamento, tensione muscolare, disturbi gastro intestinali possono influenzare il benessere e la produttività

Esempio: al rientro dalle ferie il giorno primo settembre dovrebbero presentarsi in azienda tutto lo staff al completo composto da 5 persone. Il primo non rientra perché in malattia, il secondo ha preso permesso ed i restanti tre si trovano inaspettatamente a suddividersi il lavoro di 5 persone. L’azienda inoltre non ha mai investito risorse sul perfezionamento del clima aziendale. Risultato? Le tre persone restanti non faranno gruppo, ognuno lavorerà per sé, vi sarà incapacità di completare il lavoro in maniera efficace. Dal punto di vista psicologico i tre soggetti con molta probabilità si sentiranno frustrati, ansiosi e subito affaticati al rientro. 

Eustress come soluzione

Come indicato in premessa lo stress ha due facce della medaglia una è il tanto decantato distress di cui si è argomentato fino ad ora e l’altra è l’Eustress. Incentivare l’eustress può generare stimoli, motivazione e creare un ambiente positivo ed efficiente. Promuovere l’eustress non è semplice, richiede un aperto approccio che coinvolga la cultura aziendale, la leadership, le politiche e le pratiche quotidiane. 

Principali strategie che influiscono positivamente sull’eustress:

  1. Definire obiettivi sfidanti e realistici: gli obiettivi devono essere stimolanti ma raggiungibili senza un eccessivo impegno, almeno per i primi giorni di rientro dalle ferie.
  2. Sostenere lo sviluppo personale: rientrare e seguire subito un corso professionalizzante può essere un enorme stimolo per la persona, che si sente gratificata e viene posta di fronte ad una sfida che gli procura novità positive. 
  3. Comunicazione chiara e diretta: riduce incertezza e stress. Stabilire cosa ci si aspetta dai colleghi e dai dipendenti.
  4. Autonomia: è necessario concedere maggiore autonomia ai dipendenti nella gestione delle loro attività, ciò in funzione del fatto che il loro corpo deve necessariamente adattarsi ai nuovi ritmi e nuove condizioni ambientali. Maggiore autonomia significa autogestione dei tempi e delle pause. 
  5. Bilanciamento tra lavoro e risorse: evitare i sovraccarichi a chi è appena rientrato dalle ferie. Se necessario caricare lievemente di più chi deve ancora affrontare le ferie. Monitorare che lo stesso trattamento venga riservato al rientro delle ferie del dipendente sovraccaricato. 
  6. Formazione sullo stress e supporto: promuovere formazione sulla gestione dello stress è sempre una iniziativa vincente in azienda. Le persone ottengono gli strumenti per affrontare lo stress e le sfide in modo costruttivo. Parlare con i colleghi ed i dipendenti delle proprie sensazioni, condividendole e rendendole normali. 

Esempio di eustress al rientro delle ferie: dipendente di un centro di assistenza fiscale rientra dalle ferie il 1 settembre. Al suo rientro trova una pila a suo carico di 730 da inviare e da terminare: la mole di lavoro non svolta dai colleghi gli genera nell’immediato distress. Ma il dipendente è un pianificatore e sapendo che avrebbe trovato certamente lavoro accumulato si è preparato mentalmente all’evento, appena rientrato in ufficio ha valutato il tempo necessario per smaltirlo e ha suddiviso quindi il lavoro in step e priorità scritte. Il suo datore di lavoro inoltre gli ha comunicato che appena terminata la campagna fiscale inizieranno corsi di aggiornamento avanzato qualificanti: il dipendente si sente tranquillo perché ha pianificato il lavoro e si sente motivato ad arrivare a fine campagna fiscale per poter seguire i corsi professionalizzanti. 

Conclusione

Le strategie per un rientro dalle ferie più dolce sono numerose e varie, ognuno deve cercare la propria modalità di rientro più agevole. Molto aiuto si può avere da una buona pianificazione del lavoro prima del rientro: è necessario prendersi del tempo per fissare le attività creando una lista di priorità, andando a considerare anche le attività extra lavorative che andranno a consumare risorse personali. E’ fondamentale riconoscere che è normale sentirsi un po’ sopraffatti i primi giorni per cui è necessario essere realistici nelle aspettative che si ha per se stessi al rientro dalle ferie: non si deve cercare di affrontare tutto in un solo giorno.
Infine, mantenere le pratiche di auto-cura che si sono eseguite durante le ferie può aiutare il corpo a non risentire troppo delle variazioni di abitudini: esercizio fisico, tempo di qualità con la famiglia e gli amici possono aiutare molto a ridurre il distress e dare vita ad eustress. 

Articoli simili

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *