Usare le emoji nel marketing

Usare o non usare gli emoji nel marketing?

Cosa sono gli Emojie

Gli emoji sono immagini grafiche standardizzate utilizzate durante le comunicazioni digitali. Sono rappresentazioni visive di concetti e possono variare da faccine sorridenti a oggetti come cibi, animali, mezzi di trasporto e simboli culturali. Si differenziano dalle emoticon che sono sequenze di caratteri di testo composte principalmente da lettere, numeri e segni di punteggiatura per rappresentare emozioni od oggetti durante le comunicazioni. Le emoticon sono considerate gli antenati degli emoji e, a differenza di questi ultimi, richiedono l’uso della fantasia per interpretare il loro significato emotivo.

Tipi di Emojie

Gli emoji possono essere suddivisi in due macro categorie: facciali e non facciali. I primi sono ideali per esprimere emozioni umane e aggiungere un tocco personale al testo. Vanno bene nella comunicazione atta a comunicare pensieri personali, condividere stati d’animo, ecc…, sono ideali per la comunicazione tra influencer e follower, ma poco determinanti in ambito marketing per la vendita di prodotti e servizi. Gli emoji non facciali sono più idonei a rappresentare concetti, oggetti e attività e pertanto più idonei al marketing di beni e servizi.

Emojie e marketing

Uno studio della Monash University pubblicato nel Journal of the Academy of Marketing Science intitolato: “Non-face emojis in digital marketing: Effects, contingencies, and strategic recommendations.” ha rilevato che l’uso di emoji non facciali porta fina ad un terzo di interazioni in più sul bene/servizio e quindi crea maggiore interesse da parte di potenziali clienti. 

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(immagine tratta da pag. 584 Journal of the Academy of Marketing Science (2023) 51:570–597 )

eWOM è l’acronimo di “Electronic Word of Mouth”, che in italiano è comunemente definito “passaparola digitale”. Si riferisce alle reazioni degli utenti ovvero alla diffusione di opinioni, raccomandazioni, recensioni e discussioni sui beni/prodotti online. L’eWOM è diventato estremamente rilevante nell’era digitale, poiché influisce notevolmente sul comportamento dei consumatori e favorire il successo dei prodotti o servizi.

Emojie non facciali
Sostituzione parolaComplemento al testo
Ad esempio, 🍺 stasera? “Ad esempio, 🍺 birra stasera?”
L’emojie sostituisce una parola per risparmiare caratteri dove questi sono limitati. Ribadiscono con un’immagine la parola contenuta in un testo creando un rinforzo visivo ed aiutando a fissare il concetto. 
Possibile minore forza del messaggio perché più complicato da elaborare per il cervello umano. Con l’abuso si può rendere complicato anche la comprensione stessa del messaggio e perdere l’attenzione e l’interesse dell’interlocutoreMigliore comunicazione perché multimodale non solo nel messaggio, ma anche nell’esaltazione delle parole chiave.
Se le emojie in sostituzione sono maneggiate con cura si ha un beneficio fino ad un massimo di +21,4%, ma l’uso eccessivo può fare perdere interesse e portare l’interazione a quasi -1/3Iterazioni col pubblico con una emojie fino a +1/3 rispetto a solo testo.

Emojie si, ma non per tutti. L’uso delle emojie richiama uno stile di comunicazione informale ed amichevole e ciò può influenzare negativamente l’interlocutore quando ha altre aspettative di formalità. I benefici di un messaggio ben strutturato in maniera multimodale vengono ridotti o addirittura possono generare una perdita di percezione di competenza in virtù di stereotipi sociali.

Venditori top o dominanti nel mercato.Evitare o contenere gli emojie
Settori estremamente formaliEvitare gli emojie
Venditori normali o non dominanti nel mercato.Emojie come strumento per differenziarsi dalla concorrenza e spiccare sugli altri.
Settori divertimento o informaliEmojie come strumento per differenziarsi dalla concorrenza e spiccare sugli altri.

Chek list per un messaggio di marketing:

  • Utilizzare un emoji non facciale nel titolo dell’annuncio per spiccare tra tutti gli altri annunci dei concorrenti.
  • Utilizzare un emoji nella didascalia per evidenziare le parole chiave ed avere maggiore reazione da parte di chi legge.
  • Utilizzare l’emoji per completare una parola della frase e non come sostituto della parola.
  • Non si abusi degli emoji. Usarne uno per frase o paragrafo. Possono esserci più emoji in una descrizione in base alla lunghezza. Si rammenti che troppi emojie potrebbero trasmettere l’impressione di scarsa professionalità.
  • Gli emoji sono considerati informali. Se si vuole che il marchio sia percepito come premium, serio o di alta qualità, bisogna essere estremamente attenti e parsimoniosi nell’utilizzo degli emoji. Nel dubbio meglio evitare di utilizzarli. In ogni caso limitare l’utilizzo solo per esaltare parole chiave.
  • Attenzione agli emoji utilizzati: sono da evitare le associazioni semantiche eterogenee non desiderabili in quanto possono incidere sulla percezione di competenza. Ad esempio l’utilizzo dell’orsacchiotto in un contesto estraneo all’infanzia o ai giochi potrebbe essere controproducente.

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